La via dei Fabbri
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Longobucco le sue botteghe artigianali quasi medioevali, i suoi Fabbri (Furgiari) tra i mestieri più importanti e necessari per tutte le altre attività artigianali.
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Il muratore, il maniscalco, il segantino, il falegname avevano tutti bisogno di attrezzi in ferro battuto fornito necessariamente dalle mani sapienti del fabbro… Nella forgia il ferro arroventato alla fucina e battuto ripetutamente sopra l’incudine (‘ncurna) con il martello, si trasformava in zappe e vanghe per dissodare la terra, in picconi e mazze per rompere le pietre, in falci e falcioni per mietere grano e foraggi, in scuri e seghe per tagliare la legna, in lame affilate per ogni uso. Per rendere il ferro più resistente una volta arroventato e lavorato, si raffreddava velocemente nell’acqua o nell’olio (azzariare-acciaiare). Il ferro veniva fuori d’un bel colore azzurrognolo-violaceo.
La lavorazione avveniva in modo abbastanza veloce in quanto il metallo doveva essere lavorato a caldo perché raffreddato era poco duttile. Non vi era la saldatrice elettrica e tutti i lavori venivano assemblati con i chiuviatti, i ribattini. Anche i chiodi erano realizzati dal fabbro, utilizzando una piastra di ferro con molti buchi detta chiodatura. Quasi tutti i fabbri ferrai erano anche maniscalchi. Infatti i muli, gli asini che erano usati come mezzi di trasporto avevano bisogno di zoccolo di ferro che una volta consumatisi dovevano essere sostituiti. I ferri erano lavorati dagli stessi maniscalchi e applicati con le ‘mposte, gli appositi chiodi. Questa attività un tempo fiorente oggi è quasi scomparsa. Il sapiente maniscalco interveniva anche per alleviare i malesseri, di lieve entità, dei quadrupedi. L’arte del ferro battuto ha portato alla creazione di vere e proprie opere d’arte. Gli attrezzi: martelli, mazze, lunghe tenaglie e pinze, fucina con mantice (foto mantice '800) di ogni tipo, e tanto carbone.
La via dei fabbri-maniscalchi era via Verdesca. Alcune forge erano anche ara via nova (via Mazzini) e in altri rioni. Per tutto questo ed altro ancora visitate la Mostra Permanente dell’ex Convento Frati Francescani “Artigianato ed Antichi Mestieri”, per scoprire l’armonia delle botteghe artigiane rionali fiorenti in Longobucco fino agli anni ’80.
